Il momento propizio (Kairos)

Poi viene l’ora dell’onda lenta
madreperlata
il cielo cupo
la fresca brezza.

Pescatori esausti sediamo
sulle nostre lenze
lanciate nell’andirivieni
di tutti i tempi
ed aspettiamo
che qualcosa passi
che qualcosa accada
che qualcuno torni.

Così senza sperarci troppo
un po’ senza passione
perché ora più calmo
perché ora più dolce
è il tempo dell’attesa
e non vorremmo sapere
se sarà tempesta o fine pioggia
il pesce della quanta vita
che ci rimane.

Un po’ distratti guardiamo
la sabbia che ci accarezza
e non ci annoia.
Arriva sempre il momento giusto
dopo il tormento e la bufera :

qualcosa passa
qualcosa accade
qualcuno torna.

 

Bronzo di Lisippo : Kairos

(il tempo opportuno, la buona occasione, il momento propizio o “tempo di Dio”)

Sulla base della statua era inciso un epigramma di Posidippo nel quale lo stesso kairós si presentava, a scanso di equivoci (non a tutti la rappresentazione allegorica doveva risultare immediatamente comprensibile): «Di dov’era lo scultore? Di Sicione / Ed il suo nome? Lisippo / E chi sei tu? Il tempo che sottomette ogni cosa/ Perché stai in punta di piedi? Sto sempre correndo/ E perché hai un paio di ali ai piedi? Io volo nel vento/ E perché tieni un rasoio nella mano destra? Come segnale agli uomini del fatto che io sono più affilato che qualsiasi altro bordo / E perché i capelli ti scendono sulla faccia? Perché chi m’incontra mi acciuffi/ E perché, in nome del cielo, il retro della tua testa è rasato? Perché, nessuno che un tempo mi ha lasciato correre sui miei piedi alati – anche se, scontento, lo desidera – mi prenderà ora da dietro / Perché l’artista ti ha modellato? A tuo vantaggio, straniero, e mi ha messo nel portico a mo’ di lezione».