Le bambole di ceramica son ormai rare,
il tempo ha sbiadito la loro volontà di esistere,
o per meglio dire coesistere.
Le puoi vedere mute e austere
vestite di velluto candido
come la propria pelle immacolata.
Son ninfe custodi di fiumi lontani,
sanno di orientale
per la loro estraneità
al mondo metropolitano.
Han corpi così delicati
da sembrare angeli
di iconografie lontane.
Vivono in uno stato dormiente
nella loro natura ibrida
di cielo e inferno,
son capricciose
e diffidenti delle passioni altrui;
tendono,
per nascondere la loro insana insicurezza,
a manipolare il debole amatore,
facendolo diventare tosto amante
di instancabile passione e desiderio.
Amore borderline
in prigioni di specchi.